Biografia
Jeff Mills è un dj e produttore nato nel 1963 a Detroit. Non è esagerato definire Jeff Mills, un fuoriclasse della techno. Pochi anni dopo l’avvento del triumvirato formato da Derrick May, Juan Atkins e Kevin Saunderson; Mills è stato fondatore, insieme a “Mad” Mike Banks e Robert Hood, della Underground Resistance, la leggendaria e misteriosa casa discografica dal proverbiale, fiero spirito indipendente, per la quale continuano a trovare sbocco produzioni tra techno e house di estrema qualità, prima di cominciare a lavorare in proprio. A testimonianza del grande professionismo senza tempo, il duo si è esibito ancora al Sònar 2008, con il progetto “X-102 and the rings of Saturn”, in un live audio/video techno e sperimentale. Tornando indietro, dopo aver lasciato Underground Resistance, fonda la sua etichetta Axis, con sede a Chicago. Diventa presto uno dei dj più popolari e passa molto tempo in tour per l’Europa e l’Inghilterra. Nel 1996, fonda una nuova etichetta, la Purpose Maker e continua a produrre la sua musica e ad esibirsi con incredibili performance nei club di tutto il mondo e nei principali festival, rimanendo sempre presente nella scena techno contemporanea. I suoi album ed EP sono mixati nei suoi DJ set in un modo tale da essere considerato una leggenda nel Turntablism, per la sua capacità di suonare più di settanta dischi in un’ora. Nel 2001 si è dedicato alla techno epica con la sua versione della colonna sonora di Metropolis, che ha anche suonato live con il film originale. Il 16 settembre 2004 ha partecipato ad un dj set di sette ore con Laurent Garnier al Fabric di Londra e due anni dopo il suo lavoro Blue Potential è stato registrato con la Orchestra filarmonica di Montpellier. Nel 2016 collabora con Jean-Michel Jarre per la realizzazione del brano Circus contenuto nell’album Electronica 2: The Heart of Noise.
Nel 2021, a solo poche settimane di distanza dall’uscita dell’album Think Again, firmato con lo pseudonimo di Millsart, il dj e produttore detroitiano Jeff Mills esce con l’album The Clairvoyant, ovvero “chiaroveggente”. Prendendo ispirazione dalla figura del veggente e della dottrina dello spiritismo, lo stesso autore consiglia l’ascolto del disco seguendo indicazioni precise: «L’album si svolge come una sorta di seduta spiritica metafisica e dovrebbe essere ascoltato in una stanza buia, illuminata dalla sola luce di candela. In uno spazio silenzioso, libero da distrazioni uditive o visive, dovrebbe essere ascoltato per intero, dall’inizio alla fine». Composto da 15 brani, “The Clairvoyant” è un viaggio ai confini della musica elettronica e va oltre ogni percezione sensoriale.